Questo articolo descrive alcune possibili proposte per modificare dei giochi molto conosciuti. Ma perché modificare delle attività tanto popolari? Le varianti presentate permettono di lavorare su obiettivi educativi specifici e possono essere adattate alle caratteristiche del contesto e dei bambini.

A CHI È RIVOLTO QUESTO POST?

La lettura dell’articolo è consigliata ad educatori, insegnanti e genitori che si prendono cura e lavorano con e per bambini che hanno rigidità mentali.

PERCHÈ PROPORRE QUESTE VARIANTI?

Le seguenti proposte educative favoriscono la flessibilità cognitiva nella scoperta e nell’accettazione di variabili e novità in ambito ludico.
In alcune situazioni, infatti, è funzionale intervenire gradualmente, modificando alcuni aspetti di giochi già noti ai minori, anziché realizzare direttamente attività sconosciute.

Questo tipo di intervento rende possibile il perseguimento di alcune finalità educative, di seguito le principali:

  • Capacità di adattamento ai cambiamenti e alle novità.
  • Tolleranza nei confronti delle modifiche, degli imprevisti, della frustrazione e dei cambi di programma.
  • Accettazione del passaggio da un’attività ad un’altra e, in particolare, delle varianti di uno stesso gioco.
  • Riduzione di rigidità mentale e ripetitività nella scelta delle attività.
  • Sviluppo di flessibilità cognitiva, inizialmente in ambito ludico e poi generalizzando ad altre situazioni.
  • Ampliamento delle conoscenze personali.
  • Ascolto e comprensione delle indicazioni fornite dalle figure educative.
  • Diminuzione del livello di frustrazione dovuto a una sconfitta.

CONOSCI QUESTO GIOCO?

In questo paragrafo scoprirete alcune possibili modifiche.
In funzione delle caratteristiche del minore, potrebbe essere utile coinvolgerlo nella ricerca di nuove varianti.

UN, DUE, TRE… STELLA!

Regole classiche: un bambino scandisce a voce alta: “Un, due, tre … stella” e subito dopo si volta verso i giocatori. Chi partecipa può muoversi finché il minore che conta è girato di spalle, ma deve immobilizzarsi quando questi si gira a guardarli. Chi si muove mentre viene osservato deve tornare alla linea di partenza. Il primo bambino che raggiunge la postazione del “capogioco” lo comunica urlando “Stellone!”.

Variante: aggiunta di indicazioni verbali sul tipo di movimento che i giocatori devono compiere. Ad esempio: “Un, due, tre…naso in su!/ Su una gamba sola (destra o sinistra)/ Mani in alto, eccetera. Questa modifica permette alla figura educativa di osservare diversi elementi, ovvero:

  • la conoscenza delle varie parti del corpo.
  • Ascolto e comprensione delle informazioni orali.
  • Equilibrio.
  • Coordinazione motoria.

STREGA COMANDA…

Regole classiche: il giocatore che interpreta la “strega” ha il compito di pronunciare la frase: “Strega comanda color…e il nome di un colore”. Gli altri bambini devono riuscire a toccare un elemento del colore indicato prima di essere catturati dalla strega. Chi viene raggiunto dalla strega prima di aver toccato un oggetto, prende il suo posto nel turno successivo.

Varianti:

…COLORI: in questo caso le modifiche sono semplici e consistono nell’aggiunta di più colori in uno stesso turno (ad esempio: “Strega comanda…giallo, rosso e blu!”). chi interpreta la strega può indicare anche le sfumature dei colori, cioè chiaro / scuro. Le capacità coinvolte sono:

  • La capacità di memorizzazione.
  • Il riconoscimento dei colori.

…MATERIALE: la “strega” comunica ai giocatori il materiale di un oggetto da individuare e toccare prima di essere catturati (ad esempio: legno, ferro, vetro, plastica, eccetera). Proponendo questa modica è possibile lavorare sui seguenti aspetti:

  • La comprensione e l’accettazione di una variante significativa di in gioco già conosciuto.
  • La scoperta, anche tattile, di nuovi materiali.
  • L’acquisizione di nuovi termini.

…TIPO DI SUPERFICIE: questa variante prevede che i giocatori riconoscano diversi tipi di superficie, legata anche alle sensazioni tattili. Ad esempio, la strega potrebbe dire: ruvido/liscio, duro/morbido, leggero/pesante, freddo/caldo, eccetera.
I bambini avranno l’occasione di:

  • Sperimentare attraverso i sensi le indicazioni fornite dalla strega.
  • Arricchire il lessico, imparando nuove parole (rigato, gelido, rovente, soffice, eccetera).

…POSIZIONE: in “Strega comanda…posizione!” lo scopo è identificare oggetti che stanno sopra oppure sotto, davanti o dietro, a destra e a sinistra, scoprendo quindi quale posizione occupano nello spazio. La principale finalità educativa consiste nella scoperta delle parole che indicano l’organizzazione spaziale.

…DIMENSIONI: in casa, a scuola e all’aperto ci sono elementi che hanno diverse grandezze; riuscirà la strega a mettere in difficoltà i giocatori pronunciando dimensioni originali? I giocatori impareranno a riconoscere le diverse grandezze.fe…FORME: questa variante è adattabile all’età e alle conoscenze dei bambini che partecipano. Il conduttore del gioco comunica quale forma deve avere l’oggetto che i giocatori devono toccare il più velocemente possibile (quadrato, rettangolare, rotondo, eccetera). La figura educativa presente potrà verificare il livello di conoscenza e la capacità di riconoscimento delle varie forme.