Per svolgere questa attività educativa, guarda il video “Tutorial bigliettini delle emozioni”, nel quale è spiegato come creare manualmente il materiale necessario per lo svolgimento.

Sei pronto a metterti in gioco?

Continuando a leggere imparerai alcuni modi per scoprire le tue emozioni, iniziare a conoscerle meglio e riuscire a raccontarle agli altri… divertendoti!

La proposta descritta in questo articolo interessa numerose competenze e abilità, elencate di seguito:

  • La consapevolezza della propria sfera emotiva. In particolare riconoscere diversi aspetti: le varie emozioni, le modalità di manifestazione, il contesto di riferimento e l’intensità delle sensazioni.
  • La capacità di esprimere e descrivere gli stati d’animo in modo comprensibile per l’interlocutore.
  • La capacità di auto-osservazione e di introspezione.
  • L’abilità nella narrazione di sé.
  • La proprietà di linguaggio.
  • La capacità di comunicazione.
  • L’espressione dei propri pensieri e la rielaborazione del vissuto personale mediante la narrazione.
  • L‘interiorizzazione e il rispetto delle regole e delle corrette modalità d’uso.
  • La relazione con l’altro.

La difficoltà è adattabile alle esigenze del bambino.

OCCORRENTE

Per svolgere questa attività serve davvero pochissimo materiale:

  • I bigliettini delle emozioni (vedi tutorial);
  •  Un contenitore.

COME SI GIOCA?

In questa parte del post troverete maggiori dettagli riguardo ai passaggi, alle regole e alle modalità d’uso.
La proposta, lo svolgimento e la conclusione del gioco sono personalizzabili in relazione alle peculiarità del bambino. È fondamentale che l’attività risulti piacevole e divertente.

INTRODUZIONE ALL’ATTIVITÀ
Innanzitutto, è fondamentale che il minore a cui viene proposto il gioco ne comprenda le regole e le caratteristiche. Se necessario, le regole possono essere ripetute in itinere. Si illustra il materiale necessario per lo svolgimento del gioco, informando il bambino quando e come utilizzare i vari strumenti.
Idea: si potrebbe inviare in precedenza il video tutorial su come creare i bigliettini delle emozioni, anticipando che serviranno poi per un’attività “a sorpresa” durante la videochiamata o l’incontro successivi.
Prima di iniziare, i bigliettini delle emozioni vanno inseriti in una ciotola o in un contenitore dal quale sia comodo estrarre i biglietti. È consigliabile far partire il gioco dalla figura educativa che lo conduce, con il fine di mostrare al bambino le modalità di svolgimento.
Numero dei giocatori: almeno due persone con tanta voglia di divertirsi. È possibile ampliare il numero dei giocatori organizzando il gioco in turni.

PESCA L’EMOZIONE
Uno dei giocatori chiude gli occhi e pesca uno dei bigliettini contenuti nel recipiente. Ad ogni emozione l’altro partecipante porrà una domanda riferita allo stato d’animo “capitato” durante il turno. In modo alternato, sia la figura educativa sia il minore pescano e rispondono al quesito oppure domandano.
La scelta di ciò che si chiede all’altro è libera; l’unica prerogativa è che sia inerente all’emozione di riferimento del turno. Di seguito alcuni esempi:
Se l’altro pesca…

  • Felicità. Potresti chiedere…“Cosa ti rende felice?”
  • Tristezza. Potresti chiedere… “Quando ti senti triste?”
  • Paura. Potresti chiedere… “Di cosa hai paura?”
  • Disgusto. Potresti chiedere… “Cosa proprio non ti piace?”
  • Rabbia. Potresti chiedere… “Quali situazioni ti fanno arrabbiare?”

Per rendere più dinamico il gioco, è possibile stimolare il racconto di esperienze personali oppure chiedere di imitare con espressioni facciali le emozioni.

CONCLUSIONE
L’attività ludica termina quando entrambi i giocatori hanno pescato tutti i bigliettini delle emozioni.
La parte finale del gioco può rappresentare un momento utile per approfondire contenuti emersi durante lo svolgimento, sui quali è possibile lavorare dal punto di vista educativo.
Una volta interiorizzate le modalità d’uso il minore può riproporre l’attività ad altre persone (familiari e/o amici).

FINALITÀ EDUCATIVE

Il compito della figura educativa è affiancare il bambino durante l’attività, il cui svolgimento fornisce la possibilità di lavorare su diversi aspetti ed obiettivi educativi.

Il gioco può rappresentare un’occasione per riflettere e confrontarsi su elementi che emergono durante lo svolgimento. La narrazione è uno strumento educativo valido per lavorare su aspetti inerenti le relazioni, la sfera emotiva e la rielaborazione dei vissuti.

L’osservazione della comunicazione verbale e non verbale del minore è fondamentale per cogliere elementi interessanti per il lavoro educativo. Porre attenzione all’atteggiamento assunto durante le risposte fornite e alla scelta delle parole può essere utile per scoprire informazioni non direttamente esplicitate dal bambino (ad esempio: reazione quando viene pescata una determinata emozione, resistenza o particolare apertura nel rispondere alle domande, eccetera).

Il modo in cui il bambino formula e comunica le domande è interessante e offre la possibilità di conoscere aspetti riguardanti la proprietà di linguaggio, la conoscenza dell’emozione e dell’interlocutore a cui si rivolge.

È consigliabile prevedere una fase finale di confronto rispetto alle modalità di espressione e, se necessario, di contenimento delle emozioni vissute in modo intenso dal minore.

Le risposte dell’educatore ai quesiti sulle emozioni possono rappresentare un modello e contenere indicazioni concrete su modalità comportamentali funzionali al benessere personale. Inoltre, è possibile guidare il minore in un momento di riflessione e di auto-osservazione, finalizzato a una maggiore consapevolezza della sfera emotiva.

 

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