Quando incontriamo una persona sorda ci sentiamo in difficoltà perché magari non conosciamo la lingua dei segni (LIS, lingua italiana dei segni) oppure perché non sappiamo se la persona sente la nostra voce e comprende ciò che le stiamo dicendo.
In queste situazioni è possibile che si cerchino delle strategie poco utili e anche abbastanza divertenti. Quando si è davanti ad una persona sorda a volte si tenta di superare l’ostacolo comunicativo aumentando notevolmente il tono di voce, con l’unico effetto di attirare l’attenzione di tutte le persone intorno.
In altri casi, vedendo che la persona non udente sta osservando le nostre labbra cerchiamo di rallentare l’eloquio e accentuiamo i movimenti articolatori della bocca rischiando una lussazione alla mandibola.
Entrambe le situazioni descritte si svolgono tutti i giorni e sono state enfatizzate con l’obiettivo di evidenziare quanto possano essere poco adatte. Utilizzare un tono di voce molto alto potrebbe infastidire molto una persona con impianto cocleare, dall’altra parte potrebbe essere inutile con una persona che ha una capacità uditiva molto compromessa. Invece, accentuare i movimenti della mandibola e della bocca non aiuta una persona sorda che legge il labiale, poiché i movimenti accentuati risultano fuorvianti e non comprensibili.
Una volta chiarito che certi comportamenti non favoriscono la comunicazione con le persone sorde cerchiamo di individuare quali strategie possono essere utili per conversare in modo efficace.
Un’indicazione importante che forse a volte nella pratica si dimentica è di parlare con una persona sorda standole davanti. Questo suggerimento non è utile solo se si sta conversando attraverso la LIS, ma anche se si vuole comunicare oralmente perché il supporto del labiale e la comunicazione non verbale degli sguardi supporta la comunicazione.
Ne consegue che non è possibile catturare l’attenzione di una persona sorda chiamandola da lontano, è necessario farsi vedere oppure chiamarla con il corpo. Se proprio non è possibile essere in prossimità della persona stessa si può chiedere ad un’altra persona di farsi da tramite.
Quando una persona sorda utilizza il labiale per comunicare è bene che l’interlocutore non abbia barba e baffi che ostacolano l’acquisizione visiva dell’articolazione delle parole, ne consegue anche che le mascherine utilizzate durante l’emergenza sanitaria impediscono questo tipo di comunicazione e pertanto sarebbe auspicabile che nei luoghi pubblici si utilizzi una mascherina trasparente.
Un’altra indicazione riguarda la luminosità del luogo nel momento in cui si interagisce, in luoghi ben illuminati una persona sorda può accedere in modo adeguato ai gesti della LIS o alla lettura del labiale, ma in situazioni in cui la luce è soffusa questo non è possibile quindi è necessario tenerne conto se vogliamo essere efficaci nella nostra comunicazione.
Infine, le discussioni di gruppo possono essere difficoltose per una persona sorda o ipoacusica, perché le voci risultano ancora meno chiare e se non vengono rispettati i turni della conversazione è difficile individuare chi sta parlando e che cosa sta dicendo. Quindi in questo caso risulta efficace il rispetto delle regole che normano una conversazione efficace.
Autore: Samantha Bruno, psicologa dell’area servizi educativi e disabilità.